Matrimonio per procura

Se lavori da tanto all’estero e desideri sposarti ma non disponi del tempo materiale per poterlo fare, né per tutte le pratiche burocratiche e tutti ciò che può rallentare la tua scelta puoi richiedere il matrimonio per procura.

In Italia il matrimonio per procura non può essere demandato a altri, infatti, sia lo sposo che la sposa devono essere presenti durante la funzione e pertanto non è possibile l’attribuzione per delega a qualcun
altro, nonostante ciò, esistono anche eccezioni che confermano la regola.

Gli unici casi in cui la legge consente il matrimonio per procura, cioè per mezzo di terzi, sono:

  • Militari e persone chiamate alle armi in caso di guerra (art.111 Codice civile);
  • Uno dei due sposi risiede all’estero per motivi importanti e non può presentarsi in Italia (art.144 Codice civile).

Il giudice deciderà quali sono i motivi importanti e gravi poiché il Codice civile non li specifica chiaramente. Se per esempio una persona chiamata alle armi decide di sposarsi può delegare una terza persona, che lo sostituisca, nel matrimonio con la sua sposa. Questa terza persona la sostituirà e rappresenterà. Un altro esempio può essere il caso di un residente straniero in Italia, rifugiato politico che per queste ragioni non può recarsi nel suo Paese. Se neanche la futura sposa potrà ottenere il visto e non potrà venire in Italia per altri gravi motivi, il Tribunale valuterà il caso e deciderà se concedere l’autorizzazione al matrimonio per procura, in Italia, dopo essersi confrontato con il Pubblico Ministero. Pertanto, la coppia sarà sposata in Italia ma lo sposo sarà presente mentre la sposa lo diventerà per procura.

In seguito, la sposa potrà richiedere il permesso di soggiorno per venire in italiano e può venire in Italia. La procura a terzi è valida soltanto se il matrimonio avviene entro sei mesi.

Un altro tema da approfondire è quello delle pubblicazioni. Non ci si può sposare senza fare le pubblicazioni. Cosa sono quindi le pubblicazioni? Per pubblicazioni si intende l’esposizione in Comune (in
chiesa se si tratta di nozze concordatarie) dell’annuncio della data del matrimonio. Chiunque, quindi, potrà opporsi al matrimonio. Se nei giorni seguenti nessuno si opporrà alle nozze, il Comune provvederà a rilasciare il nullaosta affinché avvenga il matrimonio. I futuri sposi dovranno fare una richiesta di pubblicazioni al Comune. Se entrambi oppure uno sono impossibilitati a recarsi al Comune possono delegare una terza persona per la richiesta al Comune per conto e nome del coniuge. Questa procura dovrà essere firmata e compilata e servirà presentare in allegato il proprio documento d’identità.

Quali documenti occorrono?

Chi deve sposarsi per procura deve:

  • Fornire tutti i documenti previsti per il matrimonio civile al Comune (estratto di nascita degli sposi, lo stato civile e i documenti d’identità)
  • Fornire il nulla osta al matrimonio, nullaosta rilasciato dal consolato del coniuge che si trova all’estero
  • Aver proceduto alle pubblicazioni

Possiamo definire questo tipo di matrimonio come un’eccezione alla regola, il matrimonio per procura necessita di una richiesta in Tribunale, che deciderà nella persona del giudice se autorizzare o meno la procura dopo averne esaminato le condizioni. Invece se uno dei coniugi è straniero ma non comunitario e non è in possesso dei visti o del permesso di soggiorno può riscontrare non pochi problemi. Per la legge se si sposasse potrebbe ottenere il permesso di soggiorno ma esiste una conditio sine qua non per sposarsi, ossia deve possedere il permesso di soggiorno secondo la legge del 15 luglio 2009 n.94. A questo problema, però, c’è anche un’alternativa. Se un coniuge risiede all’estero e l’altro risiede in Italia e non ha il permesso di soggiorno può comunque sposarsi nello stesso luogo senza avere la procura, pertanto, il futuro coniuge italiano dovrà recarsi nel paese del futuro/a coniuge straniero/a e potrà sposarsi li. Si tratterebbe di un’accelerazione della procedura di un classico matrimonio senza procura, che però dovrà svolgersi presso un’ambasciata italiana all’estero, per permettere al neo-coniuge il visto di ingresso per poter entrare in Italia.

Occorre comunque fornire tutti i documenti personali: un passaporto, stato civile, l’estratto di nascita multilingue. Quando ci si sposa in un’ambasciata italiana all’estero occorre richiedere la trascrizione dell’atto di matrimonio nel Paese straniero e la sua traduzione, questa è la competenza dell’ambasciata italiana in un Paese straniero. Occorre specificare che il visto di ingresso al coniuge straniero non è rilasciato immediatamente poiché si deve attendere la sua trascrizione anche in Italia (entro tre mesi dal matrimonio). L’articolo 130 del Codice civile stabilisce che il matrimonio ha effetti soltanto dopo la sua trascrizione in Italia.
Invece, secondo la Cassazione, il matrimonio ha effetti immediati e pertanto non prevede trascrizione.
Anche il codice di diritto canonico evidenzia che il consenso è essenziale al matrimonio ma riconosce ugualmente le nozze per procura (can. 1105 c.j.c.) se:

  • C’è una procura scritta di colui o colei che il futuro coniuge ha scelto per farsi rappresentare
  • Un’altra può essere la procura da parte del Vescovo o dal Parroco
    delegati oppure da due testimoni (almeno). Se manca una di queste firme, la procura sarà autenticata soltanto dal notaio

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